Anna Pontel allo studiovivacomix

studiovivacomix
presenta

_ Anna Pontel
_ SOLITARIO CAMMINO

dal 04/05/2019 al 21/05/2019

Inaugurazione
sabato 4 maggio 2019 ore 18.00

Presentazione a cura di Paola Bristot

ore 19.00 performance IN CON TRA

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Per visitare la mostra nei giorni successivi all’inaugurazione si prega di contattare lo studio ai seguenti recapiti:
vivacomix@yahoo.it / 3493757374

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testi:

Solitario cammino. Questi disegni si legano ad un libro che sto leggendo, “Non sono un’alpinista” di Bianca Di Beaco (1934-2018). Bianca Di Beaco è stata la prima scalatrice donna italiana ad aver fatto vie di sesto grado in montagna. Era di Trieste ma io l’ho conosciuta solo di recente, grazie a mio fratello Eugenio anche lui alpinista, che mi ha suggerito la lettura del suo libro perché trova ci siano delle similitudini tra i suoi racconti e i miei disegni. Devo ammettere che mi riconosco molto nelle parole della Di Beaco, sia per quanto riguarda il mio rapporto con la montagna ma anche, e soprattutto, per quanto riguarda la mia ricerca artistica. In particolare la Di Beaco cercava il silenzio, la solitudine e la bellezza sui monti, un modo per rinfrancarsi dalla vita stressante della città e un mondo dove rigenerarsi e riconnettersi con il suo sè più umano e profondo.
In uno degli ultimi capitoli del libro l’alpinista (anche se lei nega di esserlo) definisce il suo vagabondare in alta quota come “il mio solitario sentiero”. Questa frase mi è piaciuta molto e ho pensato di farlo mio e intitolare così la mostra però in un secondo tempo, parlandone con Silvia Stefani, una mia amica artista, mi ha suggerito di cambiarlo in “Solitario cammino”. Ti riporto fedelmente il suo messaggio, che trovo chiaro e preciso: “nel tuo caso il camminare è il fare arte ma ogni persona che osserva i tuoi lavori può pensare al proprio personale cammino, aiutata dall’idea primordiale della montagna. Non chiudere la libera fruizione dell’opera scrivendo ‘il mio’”. Le sue parole mi sono piaciute e mi hanno convinta a proporti “Solitario cammino” come titolo della mostra.

Anna Pontel

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Immergendoci negli spazi metafisici dove ci spinge Anna Pontel nei suoi ultimi disegni sentiamo di trovarci come siamo in “solitario cammino”. E questo il titolo scelto dall’artista che anche con atto solitario li definisce su carta con una tecnica surrealista, il frottage. Un atto anche questo solitario e meditativo, dove il pastello passando su una superficie scabra ne trascrive la trama. Una tecnica che tutti abbiamo sperimentato anche da bambini, usando foglie, monetine che lasciavano una stampa della loro forma e struttura. Nel caso dei disegni di Anna il frottage è una trama anche precisata in una tabella cromatica, con i tasselli dei colori segnalati a tergo, come appuntati per definirne il codice di decodifica. In realtà la scientificità del metodo allusivo ci porta molto al di fuori dei confini delle tecniche e delle scienze esatte. Da quello che sembrava essere un gioco da ragazzi e dalle carte scoperte di metodo e tecnica finiamo dentro uno spazio sospeso a scrutare oltre le frastagliate creste di un orizzonte che non possiamo in alcun modo definire. La sospensione di un tempo e di uno spazio ambedue indistinti ci sprofonda nel nostro Io più profondo e remoto. La pratica della meditazione raggiunge uno stato molto simile per attesa e contemplazione. Il “solitario cammino” è un modo di procedere dove il senso ultimo sta nell’atto medesimo.
Anna Pontel ha una sua grazia nel condurci nei meandri di questa meditazione quanto poi ancora a stupirci inserendo elementi dalla geometria incombente e ingombrante, ma che sentiamo leggeri U.F.O. perfettamente congruenti e per nulla fuori luogo in uno spazio etereo che potrebbe essere lo stesso di una lontana galassia. L’assenza di atmosfera rende rarefatte le superfici del pianeta e la luce proviene da una stella ignota illuminandolo senza ombre, senza incrinature, senza gli accidenti dello spazio terrestre.
C’è in queste opere di Anna Pontel un’aspirazione romantica ad una geometria perfetta, in cui anche le imperfezioni e gli oggetti si incastrano a dovere. Mentre qui nell’oggi e in questo luogo lamentiamo l’incoerenza di un presente illogico, privo delle elementari regole di esistenza.
Ci facciamo quindi trasportare dalla levità dei disegni e i fogli di carta anch’essa leggerissima sono tappeti volanti che sfidano finalmente e fatalmente la legge ottusa della gravità!

Paola Bristot, marzo 2019

 

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